FINALE SCUDETTO 1989: GARA 3
23 MAGGIO 1989
ENICHEM LIBERTAS LIVORNO vs PHILIPS MILANO 69-73
ENICHEM LIBERTAS LIVORNO: FANTOZZI 13, FORTI 14, ALEXIS 20, CARERA 8, TONUT 10, WOOD 4, DE RAFFAELE, PIETRINI. N.E.: PELLETTI E ROSSI. ALL.: ALBERTO BUCCI
PHILIPS MILANO: D’ANTONI 6, PREMIER 9, MENEGHIN 3, MCADOO 13, KING 16, PITTIS 5, PESSINA 8, MONTECCHI 11, ALDI 2. N.E.: BALDI. ALL.: FRANCO CASALINI
LIVORNO. Una partita che l’Enichem ha gettato via. La squadra di Alberto Bucci, dopo un inizio disastroso, è tenuta in piedi solo dai tiri liberi. Sembra risollevarsi e a metà della seconda frazione di gioco sembra avere la partita in mano con ben 9 punti di vantaggio. Sembrava fatta ma Tonut, Forti e Fantozzi perdevano la via del canestro e, in contemporanea, veniva ritrovata dai milanesi. Si continuava con le squadre spalla a spalla o con un leggero margine di vantaggio per i labronici ma si giungeva all’ultimo minuto di gioco con le squadre in perfetta parità (69-69). Il match diventava impari per il numero di falli. Alexis e Carera erano già usciti dal campo anzi tempo per raggiunto limite di falli e gli altri giocatori gialloblù che erano rimasti in campo avevano quasi tutti 4 falli. Situazione a dir poco tragica anche perché i milanesi avevano in mano un’arma micidiale, la panchina lunga. Il canestro della vittoria viene siglato da McAdoo a 57 secondi dalla fine dell’incontro che porta la squadra lombarda sul 71-69. La partita poteva essere raddrizzata ma l’Enichem non ha saputo replicare. Tonut, in lunetta, sbaglia l’1+1 per il terzo fallo di Pittis e quindi, dopo un successivo errore al tiro dello stesso Pittis, i livornesi non hanno controllato la palla e non sono più riusciti a catturarla nonostante i disperati tentativi di pressing dei milanesi. L’Enichem, che in precedenza aveva sbagliato per altre volte l’1-+1 dalla lunetta, è stata castigata, oltre che dai falli, proprio dai quei tiri liberi che all’inizio del match avevano consentito alla squadra di Bucci di rimanere a galla. Sulla sconfitta dei gialloblù ha inciso, parecchio, anche lo 0 su 10 al tiro di Alessandro Fantozzi.
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